Arriviamo finalmente a pagina 38 e al secondo capitolo. 7 righe per descrivere il Federal Reserve System, prima di passare all'artiglieria pesante: Zeitgeist. Complottismo, rivelazioni, insabbiamenti ed ecco che rispuntano gli ebrei. Ecco per quale motivo mi era suonato un campanello in testa quando nel primo capitolo si era ritenuto necessario specificare che gli orafi erano ebrei e il fondatore della banca d'Inghilterra un massone. Vediamo se poi parlano anche delle scie chimiche nei cartoni animati di Barbapapà.
Seguono episodi e argomenti disparati, senza un preciso filo logico: si ricalca quindi lo schema classico del cospirazionismo del signoraggio. Una grande confusione di fatti e ipotesi per far perdere il filo e far accettare come buone conclusioni che non c'entrano nulla. In parole povere, si tratta della famosa “difesa Chewbacca”. In particolare vengono stravolti significati (l'indipendenza reciproca tra BCE e organi di governo dell'UE viene descritta come una situazione di padronanza della prima sui secondi) e presentati dati senza esplicarli (cosa significa e come si misura in percentuale l'indipendenza politica delle banche centrali?).
Una spazzolata di numeri da wikipedia, le quote di partecipazione della BCE, della Banca d'Italia e un po' di numeri di articoli di legge, che fanno sempre bella figura. Fino ad un caso giudiziario emblematico, nel quale un avvocato del Minnesota è riuscito a vincere la causa che la banca gli aveva fatto perché non pagava il mutuo, sostenendo che dato che non c'era stato alcun movimento fisico di denaro, il prestito e l'ipoteca non potevano essere considerati validi. A parte ricordare nuovamente la difesa Chewbacca, fa molto strano apprendere una notizia del genere riferita ad un paese nel quale i precedenti legali hanno valenza di legge nelle future sentenze. Come è possibile che un privato sia riuscito a vincere una simile causa in questi precisi termini e non lo hanno fatto tutti? Non paghi il mutuo e quando ti fanno causa per pignorarti la casa, gli sbatti in faccia il precedente e stai sicuro che non devi rendere i soldi. Forse nessuno lo sapeva? Forse che la Distefano ha trovato questo caso emblematico sconosciuto anche agli avvocati statunitensi? Mah...
Ma ecco finalmente saltare fuori la castroneria per eccellenza. Quarantasei pagine per avere la prova definitiva dell'ignoranza in materia contabile: il bilancio. È assurdo come poi si sostenga una tesi con la prova del contrario, o meglio, come si riesca a mischiare le carte in modo da riuscire a dire che due più due fa nove (ho già parlato della difesa Chewbacca?).
Le banconote, come detto in precedenza, sono un titolo di credito che attesta un debito della banca. Tutti i debiti devono essere inseriti nelle passività: cambiali, prestiti, obbligazioni. Anche le banconote emesse. Nell'attivo vanno inserite tutte le attività: beni immobili, crediti verso altri, contanti, valori. Il totale delle attività meno il totale delle passività dà il patrimonio netto. Tanto più alte sono le passività e tanto più basso è il patrimonio. Tanto più aumentano le attività e tanto più alto è il patrimonio netto. Se la banca centrale mettesse nelle attività (colonna di sinistra dello stato patrimoniale) le banconote emesse e contestualmente anche i titoli ottenuti dallo Stato in cambio, aumenterebbe il patrimonio netto, creando sul serio una inesattezza mica da ridere. Nell'emettere 1.000.000 di euro, aumenterebbe l'attivo di 1.000.000 per le banconote emesse e di 1.000.000 per i titoli ricevuti, un totale di 2.000.000 di euro in più nell'attivo, passivo invariato, la differenza dà un patrimonio netto cresciuto di 2.000.000 di euro senza che sia effettivamente variato il patrimonio della banca. Come si può quindi sostenere che mettendo nelle passività le banconote circolanti si aumenta il patrimonio netto? Semplice: non avendo idea di quello che si sta dicendo. Sul serio. È molto semplice, basta leggere qualche pagina di un libro di ragioneria di terza superiore per rendersene conto o di tecnica bancaria, mercantile o commerciale.
Per la questione degli interessi che dovrebbero essere corrisposti a chi prende denaro in prestito dalla banca e non viceversa, dato che la banconota rappresenta un debito della banca, l'unica risposta da dare sarebbe che talvolta guardare la televisione è una buona alternativa a generare un'idiota. La banconota rappresenta un credito che chi la possiede ha nei confronti della banca centrale. Dato che è pagabile a vista, non è previsto un interesse, interesse legato all'indisponibilità immediata del denaro da parte del creditore, fatto che in questo caso non sussiste. Nel momento in cui un individuo chiede un prestito alla banca, la banca si "priva" della disponibilità immediata del credito per darla all'individuo, che pagherà l'interesse per aver avuto una disponibilità immediata di credito a fronte di una disponibilità differita. Difficile da spiegare, meno da capire, in realtà. Se Pippo presta soldi a interesse a Pluto facendogli un pagherò a vista di 100 euro, Pippo ha emesso un titolo di credito per Pluto, il quale potrà usarlo girandolo a Paperino per comprare qualcosa di cui ha bisogno. Dopo un anno Pluto dovrà restituire a Pippo i 100 euro più l'interesse, giustamente, dato che quando Paperino si è trovato in mano la cambiale di Pippo è andato da lui a riscuotere immediatamente. Eppure alla fine Pluto ha pagato un interesse su un prestito che si è manifestato con la redazione di un titolo di credito che lo indicava come creditore di Pippo. Ma la cosa più strana è che un papero, un bracco e un idiota hanno capito come funziona la cosa, mentre alla facoltà di economia hanno ancora qualche dubbio.
Seguono amenità varie come domande scaturite dalla più becera ignoranza su quanto appena spiegato, fino ad arrivare a parlare della cattiveria delle banche che possono decidere del tasso di sconto. Non c'entra una fava con il signoraggio, ma questo non importa. Tutto è buono pur di dire che la banca è cattiva. Far notare che non c'entra niente significa solamente difendere la banca (visto anche nei commenti anonimi ai blog dei "debunker" che hanno riportato la notizia di questa laurea). Magari significa essere dei disinformatori prezzolati (a tal proposito inviterei tutti i lettori, complottisti e non, a fare un piccolo esperimento e dare un'occhiata ai libri che posseggono. Scartando i libri di narrativa, provino a guardare se hanno più libri sulla fisica, la chimica, la matematica, la ragioneria, l'estimo, oppure se hanno più libri di astrologia, ufologia, complottismo, religione, superstizione).
Quindi evitiamo di ragionare con testa. Per il credito non vale la legge della domanda e dell'offerta: è la banca centrale che decide a seconda di come si sveglia la mattina il tasso di sconto. La banca evidentemente, secondo alcune persone, ha vantaggio a tenere il denaro e il credito nelle proprie casse. Non abbassa i tassi quando vede che la clientela trova troppo esoso chiedere denaro ed è disposta a negarsi beni e servizi piuttosto che contrarre un debito. No, no, no. D'altronde, che interesse potrebbe avere la banca a dare via tutto il credito che può? Meglio sicuramente tenere i fondi a marcire che prestarne con un minore margine di guadagno.
Oltre 3 pagine di fondo monetario internazionale. Siamo solamente a pagina 50, dobbiamo riempire con qualcosa. Mica possiamo riproporre le stesse pagine di citazioni di prima. Ma cosa c'entra con il signoraggio? Niente, ma permette di inserire critiche no-global alla teoria del complotto e fa sempre bene buttare tanta carne al fuoco e mischiare più malcontenti possibili. Fa più presa sulla popolazione. Evidentemente chi ha scritto questa tesi ha copiaincollato tutte le corbellerie che ha trovato sui siti complottisti che ha consultato per la sua illuminante ricerca, senza soffermarsi a chiedere se veramente aveva attinenza con l'oggetto della tesi. Oh, ragazzi, si sono comunque svangate altre cinque pagine a parlare e criticare il FMI, circa un 6% dell'intera opera (se ci metteva dentro anche la dieta a zona, ci poteva riempire altre tre paginette e aveva la stessa attinenza).
E via, a riempimento casuale: il liberty dollar, qualche grafico buttato a caso e citiamo Blondet. Siamo arrivati a pagina sessanta? Sì? Uff, che fatica riempire una tesi per avere 110 e lode. Concludiamo questo secondo capitolo con qualche altra proposta no global e passiamo al prossimo, giusto un paio di paginette, nelle quali suggeriamo come soluzione a tutti i mali i buoni acquisti del supermercato.
Siamo al capitolo 3, vero? Possiamo finalmente parlare degli ebrei? Stiamo parlando di complottismo e li abbiamo citati poco, insomma dovremo pure dedicargli un capitolo intero, altrimenti ci tocca ripiegare sui rettiliani. E quelli ce li teniamo per la laurea magistrale. Inoltre, per raccontare due menate sulla storia del suo sistema monetario, dei nuovi sicli e delle quotazioni su dollaro ed euro ci sbafiamo 5 paginette come niente, considerato che per fare massa mettiamo anche gli spazi prima e dopo ogni segno di punteggiatura (controllare per credere).
Storia delle banche Israeliane, della loro privatizzazione, breve accenno al fatto che comincia il signoraggio perché c'è la riserva frazionaria. Quale sia esattamente il filo logico dietro a tutto non è chiaro, ma siamo arrivati a mettere lo spazio anche tra le cifre e la virgola nei numeri (giuro!), quindi direi che stiamo veramente andando in cerca di chiudere prima possibile. Le settanta pagine le abbiamo passate, ci siamo quasi. Sbattiamoci dentro qualcos'altro di no-global ed ecologista, facciamo un Kibbutz Samar? Ma sì, mettiamoci questa comunità che rifiuta il consumismo e la concorrenza tipici occidentali. Sì alle forme di energia e di agricoltura alternative!
Possiamo andare di conclusioni? Massì. Allora: le banche sono cattive, c'è troppo credito non coperto, i governi sono cattivi, i paesi occidentali sfruttano i paesi del terzo mondo, si fa la guerra per il petrolio, non esistono più le mezze stagioni e mio cugino da bambino una volta è morto. La soluzione è la pace nel mondo o, in alternativa, che invece di produrre la valuta sotto forma di debito la si deve produrre come forma di credito. Qualsiasi cosa possa voler dire.
Segue la bibliografia, con titoli folkloristici quali “O la banca o la vita”, “Bankestein”, “La banca, la moneta e l'usura”, “History of monetary crimes”, “Euroschiavi”, “Confessioni di un sicario dell'economia” e “Le guerre del petrolio”. Colpisce come un pugno nell'occhio tra questi titoli “Il capitale” di Marx. Non stupisce, invece, la totale mancanza di titoli che trattino “contabilità” o “tecnica bancaria”. Ci sono anche le fonti internet, che annoverano i siti delle banche citate, La Repubblica, Il Sole 24 Ore e chicche come wikipedia, disinformazione.it e csm.it (centro studi monetari).
Conclude questa splendida tesi con i ringraziamenti. Primo il professore che le ha permesso di presentare questa cagata allucinante come tesi di laurea. Anche io lo avrei ringraziato. Ringraziamenti anche a Marco Saba, quello del centro studi monetari, quello stesso che ha spammato ovunque la notizia della laurea di Maruska come una vittoria della lotta al signoraggio, quello che è stato spesso usato come fonte. Come ringraziare l'oste per averci detto che il suo vino è buono. (No, non vi aspettiate che prenda in giro i ringraziamenti personali/affettivi facendo osservazioni sull'omeopata veterinario)
Prendo in mano la mia tesi di laurea. Il 110 e lode lo ho mancato di una ventina di voti. Le pagine sono 10 in meno, vero, ma non trovo cazzate, ipotesi campate per aria, copia e incolla beceri e tentativi di allungare il brodo e ho dovuto lavorare per 3 mesi ad un progetto prima di poterla scrivere. Ma forse ho sbagliato a scegliere una università con quasi 8 secoli di storia, dovevo sceglierne una con meno di 10 anni.
Da oggi proseguo su Attivissimo.me, qui non ci saranno nuovi post
-
Questo è probabilmente l’ultimo post nuovo che scriverò su questo blog;
d’ora in poi pubblicherò i contenuti nuovi sul mio nuovo sito Attivissimo.me,
inf...
3 settimane fa